lunedì 10 novembre 2008

Joker

Vorrei essere come il joker, una di quelle carte che ogni tanto spariscono dal mazzo, o una di quelle dannate pagine di libri strappate via da chissà chi. E chissà perché.
Com’è facile scivolare nell’ombra.
Semplice perdere tutto per non pensarci più.
Vorrei perdere me e tutto quello che sono stata; e soprattutto ciò che non riesco a ricordare.
Perderlo definitivamente.
Perdermi.
Sparire.
Così che, finalmente, non ci siano più segreti sconosciuti di cui aver timore.
Il tramonto dell’anima getta lunghe ombre buie sul giorno che muore.
Come un lago in cui muore silenziosa l’ultima stella.
Lo specchio cosa mostra? Mi racconterebbe tutto quello che non vorrei.
Desidero raggiungere la fine della notte ma non è cosa da tutti, gli eroi sono morti. E il sangue si raffredda.
Com’è spigolosa questa strada! Buio pesto, il cielo mi ammonisce senza luna.
Cammino sola, senza valigia, senza un libro; non c’è riposo, senza un attimo di respiro.
Magari mi fermerò a metà viaggio, cambierò idea e rimarrò in attesa. Oppure non mi andrà più d’aspettare nè di arrivare e allora me ne andrò.
La semplicità. E il mistero.
Come una carta da gioco si sfila da un mazzo.

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