giovedì 11 luglio 2013

The Cut

E sento dentro come un'esplosione.
Mi frantumo in mille pezzi, ed è strano, perché da fuori sembra che nulla sia accaduto.
Sono immobile sul letto, e ti ascolto mentre penso che il tempo scivoli via.
E te ne vai.
La delusione più grande, un dolore sotteraneo che dal cuore striscia come un serpente velenoso, e mi irradia di un buio immenso, come quello di una stella che muore.
E si sgretolano miliardi di mondi dentro un mondo, il mio, l'unico che contemplavo possibile, l'unico dove trovare la felicità.
E adesso non c'è niente. Niente da dire, o da fare. 
Niente da pensare.
Scivolo via.
Lentamente.
Sento un lunga fitta di dolore che mi attraversa l'anima.
Il dolore che sento lo prendo e lo chiudo dentro una scatola.
Fa male,  fa piangere, urlare.
Mi fa morire. 
Dentro, un pezzo alla volta.
Mi distrugge.
Ora.
Ti voglio lasciare. 
Ti perdo.
Ho bisogno di vagare 
da sola ora.
Nel silenzio di una notte che sembra non finire mai.
Non c'è respiro, nè tempo, chiusa in una scatola.
E allora ti lascio lì, nella scatola, dove puoi vivere per sempre.
Rimango qui, nascosta nell'ombra, buttando sopra la terra, scavando sempre più in profondità.
Qui, nell'ombra, ascolto la mia paura.
Nascondendomi fra i miei mostri, vivo nei miei incubi.
E scavo sempre più in profondità.
E' un lavoro faticoso, duro, costante.
Più profondamente ti custodisco, più infinitamente sei protetto.
E più è difficile farti risalire.

Nessun commento: