giovedì 22 gennaio 2015

Un Segno nel Buio


La prima volta che lo vide, ciò che subito notò fu lo sguardo.
Lui era bello, un volto disegnato, una fisicità armonica e perfetta,
 ma
 la prima cosa che le arrivò dritta al cuore fu lo sguardo.
Occhi profondissimi, lo sguardo del buio.
Le parve di affacciarsi su di un burrone la prima volta che ci parlò.
Da anni ormai era immersa in un oceano nero,silenzioso, grande come una stella che esplode.
E lei si era lasciata cadere giù, nel profondo.
Ma all'improvviso, dal nulla, uno sguardo più profondo del nero in cui stava scivolando.
Che la salva,
che le indica la strada,
dove andare.
Per ritornare in superficie, come una stella che ti indica la strada per risalire, l'unica nel suo cielo, ormai nero e muto.
Era uno sguardo che raccontava mille storie, celate dietro un fuoco inquieto.
Aveva delle ferite, profonde, di quelle che non rimarginano mai.
E lei le riconobbe, simili alle sue.
Non ti conosco, ma sei qui.
Non ti conosco, ma ci sei.
E nello spazio di poche parole che si scambiarono riguardo un argomento del tutto trascurabile, a lei parve di vivere una vita intera, e allo stesso tempo vide scorrere mille esistenze diverse in cui non si sarebbero mai incontrati, mentre il caso aveva voluto scegliere per lei quel giorno, quel posto, quell'ora.
Una vita intera, in un minuto, lei passò accanto a quello sconosciuto.

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